San Ludovico torna ad Assisi

San-Ludovico-da-CasoriaGiovedi 16 Aprile è stata per il nostro seminario una giornata da ricordare, una giornata di grande grazia della quale rendiamo grazie al Signore. Dopo 132 anni abbiamo avuto l’onore di  accogliere, nel primo pomeriggio, il ritorno delle sacre spoglie mortali del Santo Ludovico da Casoria, fondatore dell’Istituto Serafico, che proprio nella nostra cappella di San Niccolò ricevette dal Crocifisso l’ispirazione ad iniziare questa grande opera di carità rivolta a tanti bambini sordi e ciechi che il padre definì “creature infelici e abbandonate”. A tutti noi seminaristi, insieme ai nostri formatori, il gradito compito di accompagnare a spalla processionalmente l’urna fino al suo ingresso nella Basilica di San Francesco accolti dai frati minori conventuali, dal padre Guardiano del Sacro Convento e dalle autorità civili di Assisi. Nel tragitto momenti di grande commozione nelle due soste all’ Istituto Serafico e all’Istituto Padre Luigi da Casoria che rendono viva ancora oggi l’opera del Santo della carità in Assisi. Ad attenderci i tanti ragazzi pluriminorati che oggi questi due istituti accolgono assistiti dai loro operatori e dalle Suore Francescane Elisabettine che dal 1949 sono all’amata direzione delle strutture. Raccontare la gioia dei ragazzi e la luce dei loro volti è veramente difficile, un ricordo indelebile che resterà nei nostri cuori per sempre. Alle parole di suor Crocifissa lasciamo il ricordo di San Ludovico da Casoria:

 

Saluto tenuto da Sr. Crocifissa Fasulo, nella chiesa di San Niccolò,

in occasione dell’arrivo, ad Assisi, dell’urna di San Ludovico da Casoria.

 

Carissimi fratelli, sorelle e tutti i presenti. Saluto e ringrazio tutti, in particolare il molto Rev.do Rettore con tutti i componenti del Pontificio Seminario Regionale Umbro per la squisita collaborazione e accoglienza dell’evento.

Sono onoratissima di offrirvi un breve profilo storico e spirituale che lega noi Suore Elisabettine Bigie a questo luogo.

In questa piccola cappella di s. Niccolò siamo riuniti con grandissima gioia ed emozione per accogliere e onorare l’urna che custodisce le sacre spoglie del nostro amato fondatore s. Ludovico da Casoria.

Cappella che ricorda il primo approdo assisano di s. Ludovico e l’ispirazione dell’opera da fondare ad Assisi.

Non si tratta solo di un sentimento umano e storico, pur bellissimo, ma di un sentimento spirituale che trova il suo fondamento in Cristo Gesù e nel carisma di s. Ludovico.

Nei primi del 1870 l’assisano Conte Francesco Bindangoli, colpito dalla fama e dalle opere di s. Ludovico, gli indirizzava a Napoli un appello affinché si interessasse anche dei bambini e fanciulli poveri di Assisi.

Il 14 Maggio dello stesso anno, il P. Ludovico scrive da Firenze una bellissima lettera al Conte Bindangoli:

“Stetti ancora ad Assisi, passione mia antica, entrai un momento in una piccola cappella abbandonata che i padri di S. Benedetto mi vogliono donare. Qui è un Crocifisso antichissimo. Io mi gettai ai suoi piedi: se dovevo o no istallare un’opera ad Assisi. M’intesi: si, si, si! Ciò mi infoca fantasia, anima e cuore. Se la Provvidenza è con noi altrove, a maggior ragione sarà con noi in Assisi, la quale ora specialmente è poverissima e ha bisogno di un convitto Serafico per accogliere tante creature sventurate, infelici e abbandonate. Oh! Quanto piacere farà a s. Francesco che i suoi figli accolgano i poveri della sua patria e li educhino all’amore e alla patria dei suoi amori”.

Quel “Sì” d’amore che Dio disse all’anima di s. Ludovico fu per lui luce e vigore, lo infiammò di nuova carità e lo spinse a operare.

Abbracciò nel suo gran cuore i più degni d’amore: ciechi e sordomuti tardivi… Oggi pluriminorati e pluridisabili.

Il Convitto Serafico ebbe inizio il 17 Settembre 1871, giorno in cui si fa memoria delle “sacre stimmate” di s. Francesco, con 2 ciechi, uno di Assisi e uno di Cannara e 3 sordomuti di Perugia.

L’ultima visita di s. Ludovico ad Assisi avvenne il 16 Maggio 1883, durò tre giorni. Salutando i suoi frati raccomandò caldamente l’opera, definita da lui stesso “opera regina”: “Un cantico di amore di melodia e di armonia celestiale”.

Ancora un altro legame con questo luogo per noi importante. Nel 1907 l’edificio di via Frate Elia n. 1, diventava sempre più inadeguato per la crescita numerica degli ospiti e per le diversificate attività. I Padri Bigi nel maggio 1907 annunciano il progetto della nuova sede. Passando un dì per questo luogo di s. Niccolò venne loro in mente l’immagine di s. Ludovico prostrato orante innanzi al Crocifisso che per tre volte parlò al suo spirito. Ecco il luogo per costruire una seconda sede, la nuova casa per ciechi e sordomuti. I Padri Bigi della Carità, trovarono affettuosa accoglienza presso i Padri Benedettini di san Pietro in Assisi ai quali apparteneva la zona di s. Niccolò. E fatte le pratiche necessarie ottennero il luogo e la zona di terreno mediante un contratto di censo.

Il 5 maggio 1907 alla presenza del vescovo di Assisi Mons. Luddi si pose la prima pietra. Il grande edificio iniziato accanto alla chiesa, luogo in cui il Padre Ludovico aveva maturato il suo progetto, rimase incompiuto per gravi difficoltà economiche: si era alla vigilia della grande guerra.

Il 3 dicembre 1912 per volontà dei vescovi dell’Umbria la scelta cadde appunto sull’edifico incompiuto del Serafico che, acquistato grazie alla munificenza di Pio XI, nel 1924 divenne sede di quella che ora è il Pontificio Seminario Regionale Umbrio Pio XI.

La storia continua nei suoi 144 anni di presenza, di operosità e di carità cristiana ed evangelica nella scia del carisma sempre vivo del santo fondatore Ludovico da Casoria nei suoi due Istituti Casoria e Serafico.

 

Alleluia! Alleluia! Allelulia!

 

Assisi, 16 aprile 2015, ore 16

 

suor Crocifissa Fasulo delle Elisabettine Bige

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